Che cos’è?

LIpocondria è la preoccupazione intensa e persistente o la convinzione di avere una grave malattia, sulla base di unerrata interpretazione di sintomi fisici. In particolare, le persone che hanno questo disturbo restano convinte di avere delle gravi malattie o rimangono in generale molto preoccupate anche dopo aver ricevuto rassicurazioni mediche.

ipocondI sintomi del disturbo sono:

  • le preoccupazioni eccessive e le convinzioni irrazionali della persona di avere una malattia. La persona può temere di avere una malattia ad un apparato organico per volta (digerente, respiratorio, ecc.) o a più apparati simultaneamente, ad un organo o a più organi. Spesso si osserva la “migrazione del sintomo”, per cui la preoccupazione di avere una malattia ad un organo può trasferirsi ad un altro organo;
  • il ricorso massiccio ed ingiustificato ad accertamenti strumentali (ecografie, ECG, radiografie, RM, TAC, ecc.), alla ricerca di conferme mediche. La persona, infatti, si sottoporrà incessantemente a visite specialistiche e strumentali, per poi non essere mai rassicurata dagli esiti né dal parere dei medici;
  • la risposta di allarme della persona quando legge o sente parlare di una malattia, quando viene a sapere che qualcuno che conosce ha contratto o ha sviluppato un malessere.
  • la malattia è un argomento usuale di conversazione e un modo di affrontare le situazioni stressanti della vita.

Le preoccupazioni sul proprio stato di salute sono centrali nella vita mentale di queste persone, che quindi, occupano molte ore della giornata a pensare alla malattia e a concentrarsi sui propri sintomi fisici. Al fondo di questi timori vi è la preoccupazione centrale di non essere malato e di non scoprirsi debole e impotente.

Tuttavia, nel tentativo di rassicurarsi, lipocondriaco commette una serie di errori di ragionamento che lo mettono nella condizione opposta di non riuscire a considerare la propria situazione fisica in modo oggettivo e di non analizzare le prove contrarie alla sua ipotesi di malattia. Lesito è il permanere in uno stato ingravescente di ansia e preoccupazione.

Lerrore di ragionamento è una “scorciatoia mentale” che la persona utilizza quando deve prendere una decisione in poco tempo e in carenza di informazioni.

Un primo errore di ragionamento commesso dallipocondriaco è quello di considerare alcune funzioni corporee (per es. il battito cardiaco o la peristalsi), lievi sintomi fisici (per es. una piccola ferita o un raffreddore) o sensazioni fisiche vaghe o ambigue (per es. “cuore affaticato”) i segni incontrovertibili della presenza di una malattia. I pensieri tipici dellipocondriaco sono “ho dei sintomi fisici e quindi ho una malattia” (es.: “Se soffro di mal di testa, allora ho un cancro al cervello”).

Ma cosa non va in questi pensieri? In questo tipo di ragionamento, la persona commette in maniera assolutamente convinta e irremovibile uno degli errori di pensiero più tipici dellipocondriaco: di fronte ad ipotesi di pericolo (es.: avere un cancro) non cerca informazioni che vadano a disconferma di tale ipotesi, o non cerca informazioni alternative (confirmation bias). Piuttosto, tende a confermare tale convinzione e a ricercare casi di persone in cui, ad esempio, il mal di testa è stato un marcatore del cancro al cervello (danger-confirming reasoning strategy). Si tratta di un atteggiamento prudenziale (“meglio feriti che morti”) secondo il quale ignorare anche una sola volta la possibilità che si sia affetti da un cancro può risultare fatale.

Jong et al. (2000) hanno dimostrato come il confirmation bias giochi un ruolo di rilievo nelle condotte e nel mantenimento delle preoccupazioni di soggetti ipocondriaci. Mentre una persona non ipocondriaca per verificare se ha o meno una malattia raccoglie una serie di informazioni (notizie mediche, informazioni da altre persone, indagini strumentali, pareri medici) a favore o contro, la persona ipocondriaca, nel tentativo di far questo, fa una serie di errori di ragionamento.

I tentativi del paziente di ridurre la preoccupazione di avere una malattia consistono in ricerche insistenti di informazioni dalle riviste, da internet, nonché nei continui controlli medici, chieder il parere di molti esperti.

Quando nasce e chi colpisce?

Lesordio del disturbo può avvenire a qualunque età, anche se letà più comune di esordio è la prima età adulta. Il decorso è solitamente cronico ma talora si verifica una completa remissione. Il disturbo risulta equamente distribuito tra maschi e femmine ma non è nota la percentuale di diffusione del disturbo nella popolazione generale.

Perché nasce?

Di solito non esiste ununica causa del disturbo ma sembrano piuttosto confluire più fattori di rischio quali le caratteristiche di personalità e i fattori genetici, gli stili educativi dei genitori.

Relativamente alla personalità, sembra che i pazienti ipocondriaci abbiano unimmagine di sé come persone fragili, vulnerabili, deboli, facili alle malattie. Per queste persone, la debolezza è intesa non solo sul piano fisico (vulnerabilità alle malattie) ma anche sul piano psicologico. La debolezza psicologica è intesa come la tendenza a provare emozioni forti, spesso negative, e la scarsa capacità di controllare tali emozioni con il rischio successivo di poter impazzire. Questa credenza costituisce uno dei perni intorno al quale si costruisce il senso dellidentità della persona ipocondriaca.

La personalità, tuttavia, nasce e si forma nella prima infanzia nellambito delle relazioni con le figure significative di riferimento, pertanto anche la famiglia e lo stile educativo hanno un peso nellevoluzione del disturbo. Spesso, infatti, si è notato che la figura dattaccamento rispecchia tale immagine di debolezza personale nel proprio fisico e invia messaggi di debolezza al figlio iperproteggendolo.

Quali conseguenze?

La fobia delle malattie porta lipocondriaco a contatto con diversi medici per essere rassicurato circa il proprio stato di salute. Spesso questi soggetti sono convinti di non ricevere cure appropriate e si oppongono alle cure psichiatriche, invece si sottopongo alle più svariate procedure diagnostiche (spesso anche invasive). Anche la vita sociale viene colpita. La vita familiare si concentra sul benessere/malessere del soggetto e il lavoro può risentire dei sintomi e delle continue assenze.