Che cos’è?

Si osservano spesso in questo quadro esplosioni improvvise di aggressività auto ed etero-diretta, scarsissime autonomie personali, nonostante uno sviluppo pregresso normale, a cui segue una regressione caratterizzata da chiusura relazionale e progressiva perdita di linguaggio verbale, in concomitanza con comportamenti stereotipati. I sintomi sono simili a quelli dei gravi autistici, ma lesordio è tradivo e vi è un progressivo deterioramento delle abilità precedentemente acquisite, del linguaggio e delle abilità cognitive. La prognosi è peggiore rispetto allAutismo.

Quando nasce e chi colpisce?

Rispetto al Disturbo Autistico lesordio è tardivo. Dopo i primi due anni di vita (ma prima dei 10 anni) il bambino va incontro ad una perdita clinicamente significativa di capacità di prestazioni acquisite in precedenza

Perché nasce?

Ancora oggi non vi è una teoria unificante che possa spiegare lAutismo. Tra le possibili cause dellAutismo, lipotesi relazionale che faceva ricadere tutte le colpe sui genitori (teoria della madre frigorifero) incapaci di stabilire un rapporto emotivo con i figli è stata definitivamente abbandonata. I dati che ne studiano le possibili cause riguardano, infatti, lambito genetico, neurologico, immunologico, metabolico, 1516754169_8a57ef1d15cognitivo, comportamentale, neuropsicologico.

  • Fattori biologici: Possibili cause sono riconducibili alla rosolia in gravidanza, a condizioni negative neonatali o ostetriche, ad anomalie in diverse strutture celebrali in particolare nel cervelletto, nellamigdala, nellippocampo, nel setto e nei corpi mammillari. La ricerca neurochimica suggerisce che vi siano delle alterazioni nel metabolismo della serotonina e di altri neurotrasmettitori. La maggiore incidenza nei maschi  farebbe pensare allimplicazione di anomalie sui cromosomi sessuali.
  • Fattori cognitivi:
  • Mancanza della teoria della mente e deficit meta rappresentativi ovvero lincapacità di attribuire a se stessi e agli altri stati mentali, di immaginare il punto di vista degli altri ecc. Di qui, le carenze nel gioco simbolico, (che richiede la capacità di condividere con gli altri il far finta che un oggetto sia qualcosaltro), nella socializzazione, nellimmaginazione e nella comunicazione.
  • Deficit di coerenza centrale ovvero la difficoltà a cogliere gli aspetti generali di una situazione e tendenza a fermarsi sui dettagli, responsabile della difficoltà a comprendere gli aspetti contestuali e ad integrare informazioni a diversi livelli. Evidenze sperimentali mostrano che gli autistici mostrano abilità di individuare figure nascoste allinterno di una figura complessa superiori alla norma, lasciando ipotizzare che il contesto globale viene da loro ignorato, avendo un particolare stile cognitivo analitico.
  • Deficit nelle funzioni esecutive ovvero la difficoltà a pianificare gli obiettivi, a controllare gli impulsi, ad organizzare la ricerca, mancanza di flessibilità di pensiero azione manifestati da un comportamento rigido, inflessibile, dalla perseverazione su un compito ecc.

Quali conseguenze?

Le difficoltà sul piano sociale e comportamentale del bambino hanno profonde ripercussioni sulla famiglia che deve spesso far fronte ai giudizi e alle critiche dei vicini, parenti, amici o conoscenti del cui bisogno avrebbero invece disperatamente bisogno. La paura e langoscia generati dai comportamenti insoliti e bizzarri del bambino possono portare i genitori a chiudersi allinterno delle mura domestiche e a isolarsi, precludendo al bambino una serie di attività e lampliamento degli interessi già fortemente ristretti per il disturbo. Gli effetti dellincomprensione sociale sono ancora più devastanti se il bambino viene anche respinto dalle istituzioni scolastiche e sanitarie e non gli viene offerta la possibilità di programmi didattici ed educativi individualizzati finalizzati a potenziare le sue abilità.  Se, invece, si realizzano programmi di intervento strutturati, precoci e sistematici, si verifica una riduzione significativa dei disturbi del comportamento e dei deficit di interazione sociale e si può favorire una maggiore autonomia del bambino.